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Martin

Stonebrixiaman ("Cosa vuoi fare?")


Quando Mauro mi ha contattato e parlato del Stonebrixiaman ho pensato che fosse matto. Motivato ma matto! 4km di nuoto al buio per traversare il Lago d’Iseo, 175km in bici con in mezzo le salite del Aprica, Mortirolo e poi quel mostro della Gavia, e per finire 42km di trail con 2200m+ terminando al Rifugio Paradiso. Però mi ha convinto. Come sempre in questi casi, e come faccio con tutti gli atleti, abbiamo fatto un analisi del atleta e delle specificità della gara.

Fin dall’inizio era ovvio che non sarebbe bastato un piano di allenamento normale. Abbiamo deciso un piano che comprendeva 2 giorni con doppio allenamento, martedì e venerdì – uno di corsa più nuoto di tecnica e uno di Strength & Conditioning più nuoto di volume. Mercoledì era bicicletta – rulli con il brutto tempo e fuori con la bella stagione. Giovedì corsa di qualità. Sabato e Domenica sarebbero dedicati a corsa di endurance e lunghe uscite di bici (ma d’inverno spesso si faceva anche sci alpinismo). Con l’avvicinarsi alla gara la sessione di sabato è diventato un brick dove si faceva sia bicicletta che corsa per abituarsi al momento di cambio fra le due discipline.

Ecco una schema approssimativa di una settimana tipo.

Una cosa importante – raramente Mauro ha saltato un allenamento se non proprio per forza maggiore. Non ha mai avuto un infortunio nel periodo del programma e non è stato malato. E forte lui o il programma era calibrato quasi alla perfezione?

Un po’ di numeri (5 mesi)

Bicicletta: 88 ore, 2000km, 35000d+

Nuoto: 56 ore, 140km

Corsa: 44 ore, 500km, 5000d+

Trail Running: 30 ore, 200km, 12500d+

Sci Alpinismo: 40 ore, 145km, 12000d+

Rulli: 40 ore

Come è andato la gara? Lascio il racconto a Mauro.

La sera del venerdì, dopo la preparazione della zona cambio e la cerimonia di consegna del pettorale, ho cenato e mi sono imbustato nel fodero, per dormire il più possibile. Dormo filato e bene fino alle 12, ed ancora fino all'una del sabato, quando suona la sveglia. Bella dormita, riposato bene e sono tranquillo. Questo è un ottimo segnale!! Colazione e via, finalmente si va!!

Dopo la rifinitura della zona cambio (gomme, vestiario, muta, ecc...), alle 3.20 c'è la spunta e ci imbarcano in direzione Tavernola, esattamente sponda dirimpettaia a Sulzano.

Ovviamente è buio, ma sono tranquillo e durante la navigazione consumo i miei pre sport. Cominciano ad illuminarsi le luci applicate alle boe dei vari concorrenti che sembra siano agitati come lo sono io!! Sbarchiamo, e sulla sponda si Sulzano la protezione civile accende un potente faro che manda un fascio luminoso verso il cielo; sarà il nostro punto di riferimento, la direzione da seguire durante la traversata. Alle 4.00 si parte. Dopo le prime agitate bracciate, imposto il pilota automatico e seguo la direzione, dritto per dritto verso il faro, passando sotto costa di Montisola e tenendo l'isola di S.Paolo a destra. Non forzo, tengo un ritmo molto confortevole e piano piano i concorrenti di sfilacciano fino a non vedere più nessuno intorno. Ma il farò è là, montisola a sx e quindi a tutta dritta, avanti così. Passo vicino alla costa di Montisola tutta illuminata, ormai l'isola di S. Paolo è superata e comincia ad albeggiare. Che figata!! Nella respirazione a sinistra vedo il mio monte Guglielmo, ed ora oltre il farò riconosco anche il paese. Vai, le ultime bracciate ed approdo a Sulzano.

Sono accolto da molti tifosi tra i quali riconosco l'Angelo, il mio supporter. Mi accompagna e mi prepara la borsa contente il vestiario bike. Mi accomodo nello spogliatoio e l'Angelo mi aiuta alla transizione nuoto-bici, preparandomi il completino (canottiera Mico, completino Tibi, calze, buff, guanti, buff, occhiali e casco) per la prossima frazione di gara.

Parto alle 5.30. Mi fisso 4 obiettivi parziali che spero alleggeriscano il carico: Edolo, Mortirolo, Ponte di Legno, Passo del Gavia, e comincio a pedalare ad un buon ritmo. Qui c'è poco da dire, c'è solo da pedalare. Applicherò la mia strategia alimentare: ogni ora alterno gel, barretta, bricchetto, caramella, bomba. Al bisogno sento l'Angelo che mi raggiunge in auto e lo incarico di farmi il pieno alle borrace. Come da programma arrivo ad Edolo dopo 2 h e 30' e comincia la salita. Subito una dura rata verso Santicolo e Corteno Golgi, poi verso l'Aprica e a destra verso Trivigno. Non mi sono ancora fermato e quindi pianifico una sosta tecnica dove il mio supporter mi fa un massaggio ai quadricipiti con la mia crema magica. Ne approfitto per riempire le borracce e mangiare. La gente che mi supera mi incita a non mollare, ma la mia è solo una sosta pianificata! Vengo raggiunto dal Pezzini (non in gara). Mi farà compagnia e mi tirerà da Monno a Ponte di Legno. A Trivigno c'è la mia borsa rossa contenente il rifornimento di gel ed un panino con la bresaola.

Via subito verso il Mortirolo e giu a bomba a Monno. Mancano 15 km a Ponte, poi c'è il mostro, ma io sono qui apposta!! Altra sosta tecnica con massaggio a Ponte di Legno e su verso i 2600 mt del passo del Gavia. Sono 16 km con 1400 mt d+. Sto bene, ma appena uscito dal paese avverto il primo crampo all'interno coscia; tutto sta andando esattamente come previsto, compreso questi crampi. Rallento perchè a breve ci sarà un km al 14%.

Ovviamente questa cosa mi fa agitare, ma cercando di respirare bene proseguo. Vedo il gruppo della prima donna e capisco che sto andando bene. L'ambiente circostante aiuta, vado vado fino al crampo successivo. Questa volta devo fermarmi, strecciare, bere. Mancano 6 km durante i quali avrò un altra sosta crampo, ma poi l'altimetro dice 2600 e non c'è crampo che tenga. Giro di boa, mangio il panino con la bresaola, bevo, indosso lo spelvirino lungo e giu a giaccapiana. Gran bici, amo la mia Bianchi!! Sono in perfetto orario.

Arrivo a Ponte di Legno prima delle 15, dopo 9 h 20' di bici, 175 km e 3800 mt d+. L'Angelo mi aiuta nella T2: mi spoglio nudo e mi vesto per il trail della terza frazione di gara (mutande Mico, calze, polpaccera, short compress, maglia, occhiali, cappellino, bastoncini e zaino). Saluto il mio supporter e ci diamo appuntamento fra 20 km e 1000 d+. Io vado, ora gioco in casa e so esattamente cosa sto facendo e cosa mi aspetta. Cammino bene in salita e corro in piano ed in discesa. Sento che sono preparato e basta accelerare che il motore risponde. Crampi non pervenuti!! Continuo con la strategia alimentare. Anche questa frazione l'ho divisa in 4 parti: salita da 500 d+ e giu a Temù, salita da 500 d+ e giù a Ponte, su in Tonale (500 d+) e poi gli ultimi 800 d+ verso il Paradiso. Come da programma alle 18 sono a Ponte di Legno, dove l'Angelo mi sta aspettando anche lui in assetto trail.

Che bello rivederlo!! Comincia a piovere e, dopo il tempo di indossare la giaccia impermeabile, inizia un forte temporale. Ma noi siamo attrezzati e procediamo di buona lena verso il passo. Ovviamente lui è brillante ed io sono concentrato a dosare le forze. Un pò di mal di pancia, sensazione di vomito forse dato da integratori e barrette, che di nuovo gestisco con la respirazione. Dopo circa due ore arriviamo in Tonale, dove c'è l'ultimo cancello; siamo avanti un'ora, bella storia!! Noi siamo carichi, ma la direzione di gara non ci fa proseguire, perchè sostiene che in cima fa freddo e c'è vento. C'è gente ipotermica, perchè ha preso il temporale sprovvisto di indumenti adeguati. Ma noi due no, siamo attrezzati, non abbiamo preso un filo di freddo ed ormai il cielo è sgombro di nuvole. Il medico che non vuole assumersi responsabilità (?!?!?) consiglia al direttore di gara (Andrea) di farci firmare una liberatoria. Firmo al volo e sù verso il Paradiso. L'Angelo di nuovo mi cadenza un buon passo e nel frattempo comincia fare buoio.

Accendo la frontale ed ora manca davvero poco. Niente crampi, molto bene. Poco davanti c'è la prima donna e l'Angel vuole a tutti i costi superarla. Io vedo le lucine là in cima, mancano 400 d+ e gestisco, alla grande!! Ultimo gel e via, superiamo un pò di gente. Arriviamo al passo e finalmente vedo il tappeto azzurro ed il gonfiabile del Paradiso. Vai, ci siamo... Emozioni e via, io e l'Angelo siamo arrivati dopo 39 km, 2300 d+ in 7 ore e 20 minuti. Alè

Finisher in 18 h e 16 minuti, 39° assoluto (ma qui la classifica non conta!!). Atleti partenti 108, arrivati 60

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